Il Lago di Garda è il più grande d’Italia ed una delle principali mete turistiche del Paese. Al depuratore di Peschiera del Garda è stata installata una nuova soluzione di Xylem che prevede tra l’altro un filtro Leopold ed un sistema a raggi UV di Wedeco che ridurranno il consumo energetico e consentiranno il riuso dell’acqua in agricoltura in tutta sicurezza.
Il depuratore di Peschiera del Garda si trovava ad affrontare numerose sfide. Situato all’estremità meridionale del Lago di Garda, l’impianto provvede alla depurazione di tutte le acque reflue dell’area. Per la maggior parte dell’anno serve una popolazione di circa 150.000 residenti, che tuttavia aumentano a 330.000 in estate. Di conseguenza, l’impianto è costretto ad operare alla capacità massima nei mesi più caldi dell’anno.
Inoltre, le acque di scarico devono rispettare parametri di legge sempre più rigorosi. Infatti, l’impianto scarica nel fiume Mincio, che alimenta i laghi di Mantova, per i quali è in corso un progetto di recupero ambientale. L’obiettivo è rispettare i rigorosi parametri imposti, ma senza eccedere nei consumi energetici, il cui costo andrebbe a gravare sugli utenti.
Prestazioni di filtrazione migliorate

Per soddisfare le esigenze della popolazione, recentemente si è deciso di installare un nuovo sistema di filtrazione a sabbia. Xylem ha proposto di creare un letto filtrante con una sabbia il cui diametro è compreso tra 1,3 e 2 mm, ottimizzato per trattenere le particelle sfuggite ai trattamenti precedenti. La filtrazione avviene mediante otto vasche per una superficie complessiva di 560 mq.
Per assicurare un flusso d’aria uniforme e continuo da tutti gli ugelli sovrastanti è stato installato un pavimento Leopold Type S. Infatti, la stretta vicinanza degli ugelli del pavimento Leopold Type S previene la formazione di spazi morti, esponendo tutto il mezzo all’azione pulente dell’aria.
Inoltre, il sistema Underdrain consente un ciclo di funzionamento più lungo con minori perdite di sabbia. L’installazione è stata velocissima e l’impianto potrà funzionare per 25 anni senza interventi di manutenzione estesi o sostituzione dei componenti. Nei periodi di maggiore carico, il processo di controlavaggio potrà essere alternato nelle diverse vasche, in modo che l’impianto possa filtrare i liquami in arrivo senza interruzioni.
Un sistema UV efficiente dal punto di vista energetico
Dopo la rimozione dei solidi sospesi, il ciclo di depurazione deve essere completato dalla disinfezione per abbattere la carica batterica sopravvissuta ai trattamenti precedenti e, soprattutto, eliminare il batterio Escherichia coli. In passato veniva utilizzato l’ipoclorito, che oltre ad essere molto costoso comportava l’aggiunta di ulteriori sostanze chimiche nel ciclo delle acque che possono risultare dannose in caso di riutilizzo in agricoltura.
Pertanto, si è deciso di investire in una delle tecnologie attualmente più efficaci, cioè la disinfezione a raggi UV. Questa soluzione non assicura soltanto un abbattimento efficace della carica batterica, ma anche una riduzione considerevole del consumo e dei costi energetici. All’impianto è stato installato un sistema di disinfezione UV Wedeco TAK 55 con 168 lampade Ecoray.
Il sistema Wedeco è dotato anche di un sistema di controllo automatizzato che ottimizza l’intensità delle lampade in funzione della qualità dell’acqua, contribuendo a ridurre il consumo energetico pur nel rispetto dei limiti di carica batterica allo scarico. Da quando è stato installato il sistema UV Wedeco, l’impianto ha addirittura raggiunto livelli ben inferiori ai limiti di legge.