Xylem ha progettato una soluzione all’avanguardia per il pompaggio dell’acqua nell’ambito di un progetto complesso di ampliamento delle chiuse di Lanaye in Belgio, che rappresentano uno snodo vitale tra l’Europa settentrionale e meridionale. Le pompe e le turbine Flygt di Xylem regoleranno i livelli dell’acqua nella rete di canali e recupereranno l’energia dall’acqua in eccesso.

Situate al confine tra Belgio e Paesi Bassi, le chiuse di Lanaye collegano i canali Albert e Juliana. Quest’ultimo è un canale laterale del fiume Mosa. Le tre chiuse sono in funzione dal 1964, ma due di esse sono troppo strette per consentire il passaggio anche di piccoli convogli, conseguentemente con il passare del tempo la chiusa più grande è diventata un collo di bottiglia per il traffico nei canali.

L’aggiunta della quarta nuova chiusa di Lanaye (225 x 25 metri) quadruplicherà la capacità di attraversamento del sistema da 2.000 a 9.000 tonnellate.

“La costruzione della quarta chiusa di Lanaye è uno dei maggiori progetti di ingegneria civile del decennio in Vallonia”, ha affermato Patrick Delperdange, Responsabile Operativo Senior di BESIX Civil Works. “I lavori hanno richiesto la produzione in loco di oltre 220.000 metri cubi di calcestruzzo. BESIX è riuscita a completare questo progetto ambizioso nei tempi previsti, coordinando anche i lavori elettromeccanici, come la realizzazione dell’impianto di pompaggio e la produzione di energia idroelettrica”.

Un sistema di pompaggio per mantenere costanti i livelli dell’acqua

BESIX Sanotec-Balteau, il consorzio responsabile del progetto, ha commissionato a Xylem lo sviluppo di una soluzione compatta per affrontare le sfide connesse alle variazioni stagionali dei livelli dell’acqua nella chiusa.

La soluzione di Xylem comprende cinque idroturbine sommergibili Flygt da 500 kW con una portata di 18 metri cubi al secondo (m³/s) che provvedono a ripompare l’acqua nel canale Albert, mantenendo livelli adeguati per il traffico nel canale nei periodi di minori precipitazioni.

Recupero dell’energia perduta

Per la maggior parte dell’anno, i livelli di precipitazioni elevati nell’Europa settentrionale fanno sì che l’acqua nella rete di canali fluisca verso i Paesi Bassi, per poi sfociare in mare. Uno degli obiettivi principali del progetto di ampliamento delle chiuse è il recupero di parte dell’energia perduta durante questo processo.

Xylem ha fornito cinque turbine Flygt con una potenza di 460 kW ognuna per recuperare l’energia e ridurre al minimo gli sprechi. L’energia generata dalle turbine viene immessa direttamente nella rete elettrica.

“La portata in entrata alle turbine deve essere regolata con estrema precisione per evitare interruzioni del traffico nel canale principale”, ha affermato Daniel Van de Gucht, Responsabile EMEA dei clienti appartenenti al segmento dei lavori pubblici in Xylem. “Inoltre, eventuali turbolenze nel sistema possono comportare sprechi di energia e ridurre la vita utile delle turbine”.

Una portata bilanciata con i minimi sprechi di energia

La soluzione di Xylem è basata su una rete di condutture ridotta al minimo, sia per assicurare una portata perfettamente bilanciata che per minimizzare gli sprechi di energia. Il sistema assicura un consumo energetico ridotto da parte delle pompe, pur generando l’energia tramite le turbine. Inoltre, la rete ridotta di condutture comporta che meno componenti siano soggetti ad usura, prolungando quindi la vita utile delle turbine.

Adrien Theunissen, Senior Manager di BESIX Sanotec, ha affermato: “Grazie alle capacità di progettazione di BESIX Sanotec, CMI Balteau e Xylem, siamo riusciti a proporre al cliente un’alternativa al sistema originale estremamente allettante, che ha assicurato una maggiore efficienza e una riduzione dei costi di costruzione e manutenzione. Inoltre, la sinergia tra i vari partner ha contribuito ad una collaborazione proficua in tutte le fasi del progetto”.