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I rifugiati siriani scappano nell’arida Giordania

I rifugiati siriani scappano nell’arida Giordania

Con la Siria in preda a una guerra civile, Xylem Watermark sostiene Mercy Corps nella creazione di un sistema idrico sostenibile per le decine di migliaia di siriani confluiti nel campo profughi di Zaatari in Giordania. 

Mentre il paese è dilaniato da una cruenta guerra civile, centinaia di migliaia di siriani continuano a varcare il confine per fuggire nelle nazioni confinanti. La situazione è così grave che ogni giorno 2.000 persone, soprattutto donne e bambini, sono costrette ad abbandonare le loro case in Siria, camminare per molte ore coperte dal buio della notte e rifugiarsi a sud in Giordania. 

Non è un viaggio semplice, né una scelta facile, ma almeno si lasciano alle spalle proiettili e missili. Giunti in Giordania però si trovano in uno dei paesi più aridi del mondo e devono affrontare un’altra difficoltà: la mancanza di acqua potabile pulita e sicura. 

Xylem Watermark sta collaborando con Mercy Corps, l’associazione senza scopo di lucro che interviene nelle emergenze e partecipa al programma, per risolvere il problema e dare ai rifugiati siriani un riparo sicuro, con una fornitura idrica sicura.

Nel campo profughi dell’ONU a Zaatari, aperto nel 2012 a solo quasi 10 chilometri a sud del confine con la Siria, Mercy Corps con i fondi di Xylem Watermark sta disponendo l’installazione di due pozzi profondi che forniscano ogni giorno acqua pulita per i 75.000 uomini, donne e bambini del campo. 

“È un’operazione umanitaria audace che sicuramente migliorerà la qualità della vita dei rifugiati siriani”, sostiene George El-Hani, Responsabile vendite dell’unità Applied Water Systems di Xylem in Africa e Medio Oriente. 

L’infrastruttura idrica risponde a esigenze critiche 

I pozzi di Zaatari, il cui completamento è previsto nel febbraio 2013, saranno provvisti di pompe sommergibili, generatori ausiliari, stazioni di dosaggio del cloro, impianti di stoccaggio, pompe di pressione, condotte e sistemi di sicurezza degli impianti . Il fondo per le emergenze di Xylem Watermark ha stanziato 150.000 dollari per contribuire alla costruzione dei pozzi. La donazione, insieme a un contributo analogo dell’ONU, ha aiutato Mercy Corps a raccogliere ancora più fondi per il progetto. 

“I nostri contributi iniziali hanno palesato che si trattava di una collaborazione proficua tra pubblico e privato, che a sua volta ha aiutato Mercy Corps a ricevere oltre 1 milione di dollari di sovvenzioni da altre organizzazioni per l’importante lavoro che stanno compiendo in Giordania”, racconta Michael Fields, Direttore di Xylem Watermark. 

I fondi (e l’acqua) sono strettamente necessari, considerando che non ci sono segnali di un’imminente cessazione del conflitto in Siria. Attualmente il campo di Zaatari ospita circa 73.000 rifugiati. 

“La situazione dei rifugiati è allarmante. Ma abbiamo già avuto esperienze simili e so che ce la faremo”, ha scritto Cassandra Nelson, membro del team per le emergenze di Mercy Corps in Giordania, che ha elogiato Xylem Watermark per “l’assiduo sostegno delle nostre attività di purificazione e di gestione delle emergenze idriche”. 

Soluzione ai problemi idrici del Medio Oriente 

Xylem sostiene l’impegno di Mercy Corps di alleviare i problemi idrici in Giordania, nell’ambito dell’obiettivo aziendale di portare soluzioni idriche in Medio Oriente. Ora Xylem ha un ufficio vendite per il Medio Oriente a Beirut, in Libano, e oltre 100 dipendenti negli uffici vendita in tutta l’area. I prodotti Xylem sono presenti in moltissime strutture del Medio Oriente, dal Burj Khalifa di Dubai alle grandi piramidi egiziane fino alla King Abdullah University of Science and Technology in Arabia Saudita. 

“Qui in Medio oriente la scarsità d’acqua è una realtà che dobbiamo affrontare ogni giorno”, sostiene El-Hani. “Spinge la popolazione ad abbandonare aree remote e aride per riversarsi nelle città, dove c’è disponibilità di acqua e beni di prima necessità. Noi di Xylem ci operiamo per creare infrastrutture idriche che aiutino la gente a restare nei loro territori natali e che aiutino le città a gestire le esigenze idriche della popolazione in crescita.” 

Il campo profughi di Zaatari è diventato una sorta di piccola città, con negozi improvvisati, caffetterie, responsabili nominati e a breve un’infrastruttura idrica in funzione resa possibile da Mercy Corps, dall’ONU e da Xylem Watermark. 

“Questo sistema idrico sostenibile contribuirà a dare una parvenza di normalità e della tanto agognata pace a persone la cui vita è stata stravolta senza che ne avessero colpa”, racconta Fields.

da Simon