Fino al 15% del traffico mercantile mondiale passa attraverso il Mar Baltico, che di conseguenza è uno dei più trafficati al mondo. Nell’ambito di un progetto dell’Unione Europea, una barca da regata è stata allestita con le tecnologie di monitoraggio dell’acqua di Xylem per condurre alcune ricerche sull’impatto ambientale del trasporto marittimo nella regione.

Attualmente, il Mar Baltico è intensamente trafficato da una varietà di navi come traghetti, navi da crociera, petroliere, navi per il trasporto di autovetture, portacontainer e altri tipi di navi mercantili. Tuttavia, a causa dei passaggi stretti e dei bassi fondali, è un mare difficile da navigare. In alcune delle rotte più trafficate, passa almeno una grande nave ogni 10 minuti.

La crescita inarrestabile del trasporto marittimo e del turismo ha comportato inevitabilmente una maggiore pressione sull’ambiente, che si manifesta sotto forma di un aumento dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua nonché acustico e rappresenta un’evidente minaccia per il futuro del Mar Baltico.

Un nuovo progetto sulla sostenibilità del trasporto marittimo

Nel 2010, l’Unione Europea ha lanciato un piano congiunto di ricerca e sviluppo sul Mar Baltico denominato BONUS e volto allo sviluppo di un piano economico ed ecologico sostenibile per il commercio nella regione. Nel 2015, nell’ambito del piano BONUS è stato lanciato il progetto SHEBA, che sta studiando gli effetti sull’ambiente del trasporto marittimo nella regione del Mar Baltico.

Il progetto SHEBA, che si concluderà nel 2018, è sostenuto da diverse figure professionali direttamente interessate come meteorologi, oceanografi, economisti ed esperti di trasporto marittimo, politiche ambientali e diritto. Una parte significativa del progetto SHEBA è incentrata sull’acquisizione di una maggiore comprensione delle cause dell’inquinamento.

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La trasformazione di una barca da regata in un laboratorio scientifico mobile