Il riuso dell’acqua nell’industria alimentare e delle bevande

Il riuso dell’acqua nell’industria alimentare e delle bevande

Xylem ha realizzato una guida per aiutare le aziende dell’industria alimentare e delle bevande a comprendere come il riuso dell’acqua possa contribuire a ridurre i rischi di approvvigionamento, il consumo d’acqua e le spese, contribuendo anche a conseguire i propri obiettivi di sostenibilità. La guida approfondisce i vantaggi dei vari metodi di trattamento e i criteri da considerare per la scelta delle pompe per un impianto di riuso dell’acqua.

Un tempo data per scontata, l’acqua dolce è sempre più scarsa nel mondo. Secondo le stime, se proseguiranno i trend attuali, nel 2030 il fabbisogno globale di acqua dolce supererà del 40% la disponibilità. Un rapporto di CDP dello scorso anno ha rivelato che già due terzi delle maggiori aziende al mondo devono confrontarsi con alcuni rischi idrici.

“Riducendo la dipendenza dalle fonti d’acqua esterne, il riuso dell’acqua può aiutare gli stabilimenti dell’industria alimentare e delle bevande ad attenuare i rischi d’impresa, aumentare la sostenibilità e salvaguardare gli standard di qualità dell’acqua”, afferma Nate Maguire, Direttore, Industria e Agricoltura, della Business Unit Americas di Xylem, e uno degli autori della guida.

In considerazione del crescente interesse per il riuso dell’acqua in tutto il mondo, Xylem ha deciso di realizzare una nuova guida specifica per l’industria alimentare e delle bevande, per illustrare approfonditamente sia le tecnologie di riutilizzo dell’acqua che gli elementi da valutare prima di investire in un impianto di questo tipo.

Processi di trattamento convenzionali e avanzati

“Ogni stabilimento produttivo dell’industria alimentare e delle bevande è unico e può quindi richiedere soluzioni di trattamento e riuso dell’acqua personalizzate per le proprie applicazioni”, spiega Greg Claffey, Direttore Vendite Trattamento di Xylem per il Nordamerica e coautore della guida. “Le tecnologie di trattamento dei reflui possono essere classificate in due modi: processi di trattamento convenzionali, in grado di trattenere i solidi e regolare i livelli di pH e cloro, e processi avanzati, che filtrano e ossidano l’acqua assicurando un prodotto di qualità più elevata”.

La guida descrive come le aziende possono individuare i processi di trattamento ideali per le proprie attività, analizzando il rapporto tra costi e benefici delle varie tecnologie interessate. Ad esempio, confronta un reattore discontinuo sequenziale (SBR) con un bioreattore a membrana (MBR) valutando cloro, UV e ozono come varie opzioni per la disinfezione.

Il quadro di riferimento per la scelta della pompa

“Il trattamento è solamente il primo passo per garantire un riutilizzo efficiente ed efficace delle acque reflue in uno stabilimento dell’industria alimentare e delle bevande”, afferma Maguire. “È essenziale considerare anche il trasporto, la pressurizzazione e addirittura lo stoccaggio dell’acqua”.

Per questo motivo, la guida comprende anche un quadro di riferimento specifico per la scelta della pompa, che illustra le varie fasi in uno stabilimento produttivo da considerare per aumentare sostanzialmente la sua efficienza energetica nel riuso dell’acqua.

da Simon