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Contrastare i PFAS con tecnologie idriche collaudate

Contrastare i PFAS con tecnologie idriche collaudate

Gli esperti di Xylem condividono approfondimenti sull’impatto di un nuovo regolamento sui PFAS negli Stati Uniti e su come gli operatori idrici  stiano utilizzando soluzioni avanzate per affrontare i PFAS nelle loro comunità.

Recentemente, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA) ha approvato un regolamento rivoluzionario che stabilisce i limiti di legge per determinati PFAS nell’acqua potabile. I PFAS, noti anche come “inquinanti eterni”, sono sostanze chimiche piuttosto comuni presenti sia nei prodotti industriali che di largo consumo e che non si decompongono nell’ambiente. A supporto del regolamento, l’EPA ha annunciato anche un nuovo fondo da quasi 1 miliardo di USD a cui i vari stati e territori potranno ricorrere per implementare soluzioni di rilevamento e trattamento dei PFAS nelle reti idriche pubbliche e che potrà aiutare anche i privati ad eliminare la contaminazione da PFAS.

Il nuovo regolamento ha implicazioni radicali e impone alle aziende idriche sia una netta riduzione dei livelli di PFAS che nuovi requisiti di informativa al pubblico. L’EPA stima che sarà necessario intervenire su 4.100–6.700 reti idriche pubbliche, che complessivamente servono circa 105 milioni di persone, per ridurre i PFAS al di sotto degli standard normativi.

Le implicazioni del nuovo regolamento e le possibili soluzioni

In un recente webinar organizzato da Xylem, Radhika Fox, Senior Advisor in Xylem ed ex Assistant Administrator per l’Office of Water della EPA, e Snehal Desai, Senior Vice President, Chief Growth and Innovation Officer, hanno discusso delle implicazioni del nuovo regolamento per i gestori delle risorse idriche e delle soluzioni già collaudate che potrebbero adottare per ottemperare al regolamento e proteggere le rispettive comunità.

“Ora che il regolamento è definitivo, non c’è più tempo da perdere”, ha affermato Fox. “I gestori delle reti idriche avranno solamente tre anni di tempo per analizzare e monitorare se il contenuto di PFAS nell’acqua potabile è inferiore ai Maximum Contaminant Levels (MCL) stabiliti e informare di conseguenza il pubblico”, ha aggiunto. Entro cinque anni, “se i livelli di PFAS rilevati saranno superiori ai MCL, dovranno intervenire sulle soluzioni tecnologiche e sulle infrastrutture affinché l’acqua sia trattata in modo da eliminare questi PFAS”.

“La buona notizia è che oggi sappiamo che esistono diverse soluzioni che possono contribuire alla sfida di contenere i livelli PFAS al di sotto dei MCL, se non addirittura al di sotto”, ha affermato Desai aggiungendo che alcune delle migliori tecnologiche attualmente disponibili per affrontare il problema sono il carbone attivo granulare e le resine a scambio ionico, ma in alcuni casi può essere impiegata anche l’osmosi inversa.

3 gestori all’avanguardia nella lotta ai PFAS

Xylem lavora alla riduzione dei PFAS da oltre 10 anni e ha già avviato più di 80 progetti specifici solamente negli USA, sia in collaborazione con gli enti municipali che con i clienti industriali. Ecco 3 clienti Xylem che possono fungere da punto di riferimento e hanno già iniziato a ridurre i livelli di PFAS a beneficio delle rispettive comunità, puntando su tecnologia e innovazione:

  • Stratmoor Hills Water & Sanitation District (SHWSD), che gestisce una combinazione di fonti di acqua di falda e superficie sulle colline ai piedi della Cheyenne Mountain, nella zona meridionale di Colorado Springs, ha adottato un trattamento di scambio ionico selettivo volto ad abbattere sia i PFOA che i PFOS – due dei composti PFAS più comunemente rilevabili. Grazie a una tecnologia di scambio ionico selettivo monouso, l’azienda idrica è riuscita a contenere i contaminanti a livelli inferiori a quelli di legge, ma anche a ridurre i problemi di qualità dell’acqua per i propri clienti. Per saperne di più.

  • In California, l’Orange County Water District (OCWD) ha installato più di 30 contenitori con mezzi di assorbimento per la rimozione dei PFAS in fase liquida, dopo l’introduzione di una nuova legge statale nel 2020. I vasi erano collegati ai pozzi di acqua potabile esistenti per consentire ai singoli distretti idrici di continuare ad erogare acqua potabile a norma di legge a più di 2,5 milioni di clienti. Per saperne di più.

  • In Maine, il Kennebunk, Kennebunkport & Wells Water District (KKWWD) ha adottato un approccio proattivo al rilevamento dei PFAS in uno dei propri pozzi di approvvigionamento. Infatti, in collaborazione con Xylem, il KKWWD ha installato un impianto a carbone attivo granulare che ha trattato oltre 757.000 metri cubi d’acqua per soddisfare gli obiettivi di trattamento dell’acqua potabile dell’azienda idrica. Per saperne di più.

Per saperne di più sulle soluzioni PFAS, di Xylem, tra cui il nuovo MitiGATOR™ Mobile System